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Curarsi al naturale » Depurazione » Clistere naturale per dimagrire casalingo, indicazioni e precauzioni

Clistere naturale per dimagrire casalingo, indicazioni e precauzioni

8 agosto 2017 di Daniele Pace 2 commenti

Quando si parla di clistere naturale casalingo, si vuole indicare una pratica manuale volta a liberare l’ultimo tratto intestinale da feci o gas, mediante l’introduzione di una sonda rettale.

Tale pratica, in ambito medico, si effettua a scopo diagnostico, spesso in prossimità di un intervento chirurgico, o semplicemente per liberare l’intestino da una momentanea ostruzione, in presenza di fecaloma, o di stitichezza.

Il clistere si può effettuare anche in casa, e con questa parola, si può indicare anche lo strumento con cui viene somministrato il liquido nell’ampolla rettale.

Argomenti trattati nell'articolo:

  • Come fare un clistere naturale casalingo in sicurezza
  • Clistere naturale al caffè
    • Come realizzare l’infuso di caffè:
    • Benefici del clistere naturale casalingo
    • Quando è sconsigliato effettuare il clistere

Come fare un clistere naturale casalingo in sicurezza

Può capitare, durante un clistere, di avvertire dolore e spasmi addominali, in questo caso, è importante aggiungere al composto realizzato in casa, più acqua calda, con una temperatura di circa 38°C, utile a rilassare l’intestino, che molto probabilmente è irritato dalla colite.

Al contrario, se l’intestino è debole, bisogna aggiungere al composto più acqua fredda, intorno ai 27°C, in maniera tale da rinforzarlo e tonificarlo. Se inizialmente si avvertono dolori addominali, questo potrebbe essere il segnale di infiammazione della parete addominale.

Attraverso una pratica costante e regolare, tali dolori tendono a scomparire con il passare del tempo, e l’intestino così facendo si libera delle scorie che determinano l’infiammazione, migliorando notevolmente.

Se una volta terminato il clistere si forma aria nell’addome, consigliamo di effettuarne un altro successivamente, per rimuovere tutte le scorie che fermentano nella pancia, e così anche l’aria rimasta in circolazione.

Clistere naturale al caffè

Uno dei clisteri casalinghi più praticati è quello al caffè, perché la caffeina, una volta introdotta per via rettale, viene assorbita dalla parete della mucosa, ed è in grado di aprire i dotti biliari, che successivamente, liberano grandi quantità di materiale tossico.

Come realizzare l’infuso di caffè:

1. Portare ad ebollizione ½ litro di acqua naturale

2. Aggiungere 3 cucchiai di caffè in polvere

3. Far bollire per circa 7 minuti

4. Aggiungere al composto, un litro e ½ di acqua fredda

5. Attendere che si raffreddi a temperatura corporea

6. Filtrare il composto con un colino

Per effettuare il clistere, bisogna distendersi sul lato destro, e successivamente introdurre l’infuso al caffè mantenendolo all’interno il più possibile. Generalmente sono sufficienti circa 15 minuti per far assorbire le sostanze presenti dalle vene emorroidali, dalla vena portale, e dunque dal fegato, che mette in atto una buona depurazione dell’organismo.

Una volta trascorsi i 15 minuti, inizia l’evacuazione. Si può sostituire il caffè con infuso alla malva, al finocchio, o alla camomilla, oppure aggiungere all’acqua in ebollizione due cucchiai di aloe vera o di olio di sesamo.

L’idea in realtà, sarebbe di introdurre dal retto 2 litri di infuso per circa 12 minuti, ma se avvertite la spinta delle viscere in maniera forte, potete evacuare in qualsiasi momento, anche solo dopo aver inserito ½ litro di acqua. È molto importante riprendere la procedura e terminare il quantitativo che avete a disposizione.

Clistere fatto in casa

Benefici del clistere naturale casalingo

Il clistere in generale è una pratica igienica sia fisica che mentale, che permette di guarire in maniera veloce ed istantanea da una gran parte di patologie conosciute. Tali disturbi infatti, sono da ricercare proprio nella costipazione cronica nel nostro apparato gastrointestinale, che accumula tossine, muco, incrostazioni fecali anche vecchie di dieci anni.

Le conseguenze di un colon che fatica ad evacuare possono essere:

1.Stanchezza fisica cronica

2. Depressione

3. Difficoltà di concentrazione

4. Perdita di vitalità

5. Stati di ansia

6. Indebolimento delle difese immunitarie

7. Predisposizione alle infezioni

8. Affezioni reumatiche

9. Affezioni della cute

10. Emicrania

11. Ipertensione arteriosa

12. Allergie

13. Carico epatico

14. Stipsi

15. Diarrea

16. Meteorismo

17. Disbiosi

18. Colon irritabile

19. Emorroidi

20. Diverticolosi

21. Il clistere fa anche dimagrire in quanto fa smaltire anche le feci di troppo che nel tempo si accumulano e non riusciamo ad espellere. Tali feci spesso hanno un peso considerevoli. Così capita che, finito il clistere, ci pesiamo e ci accorgiamo di aver perso fino a 2 o 3 kg.

L’apparato intestinale, infatti, è il punto più importante del nostro organismo, che determina lo stato di salute in generale, e se non funziona nella maniera corretta, con il passare del tempo, si innescano degli effetti a cascata su l’intero apparato. Proprio per questo, al primo segnale di difficoltà nell’evacuare, bisogna prendere provvedimenti.

Quando è sconsigliato effettuare il clistere

Come tutte le pratiche casalinghe, anche il clistere non deve essere fatto in situazioni cliniche particolari, che ora andremo a vedere. È importante ricordare che tale pratica, non deve essere svolta in presenza di patologie croniche dell’apparato gastrointestinale, ovvero morbo di Crohn e retto-colite ulcerosa.

Inoltre, il clistere casalingo è controindicato in presenza di emorragie intestinali, appendicite, peritonite, emorroidi in forma grave e tumore del colon o del retto. La massima prudenza è consigliata anche in presenza di patologie cardiache ed insufficienza renale.

La differenza che c’è tra il clistere e l’enteroclisma è nel formato del prodotto. Nel primo caso, si tratta di una pompetta con concentrazione acquosa molto bassa, utile per coloro che vogliono risolvere un problema di piccola entità.

Nel secondo caso, invece, si tratta di una sacca di 2 litri, connessa ad una cannula flessibile dove è presente un rubinetto, che viene effettuato una volta terminata la digestione, ovvero dopo 4 ore, utile sia per il lavaggio intestinale, sia per quello vaginale.

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Archiviato in: Depurazione

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Commenti

  1. carla dice

    7 settembre 2017 a 13:33

    Ogni quanto tempo va effettuato il clistere casalingo? Grazie

    Rispondi
  2. Fausto dice

    8 gennaio 2018 a 12:02

    Buongiorno, io utilizzo il clisterino/spruzzino in gomma, da mezzo litro quindi con una mano vado a strizzare poco alla volta il serbatoio del liquido per farmelo entrare nell’intestino. Inoltre uso acqua ad una temperatura idonea e mi stendo sul mio fianco destro. Ciò nonostante dopo solo due o tre spruzzate mi sento pieno e anche se provo a spruzzare dentro più liquido pare che non entri. Inoltre non riesco a trattenere dentro il liquido perché sento dolori che mi fanno venire anche l’emictania e un senso di svenimento. Chiedo per favore lumi su questa difficoltà che ho ?.

    Rispondi

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